SE il Prefetto di Agrigento, gentile Questore che ci ospita, gentili Autorità tutte, cari Amici.
Dei beni che si apriranno nelle giornate FAI ad Agrigento si è già parlato.
Io mi limiterò ad un breve intervento sul modello che da anni seguiamo come FAI nel nostro operare sul territorio.
Essendo oggi il mio ultimo intervento in conferenza stampa dopo 15 anni di impegno sul territorio, desidero ringraziare tutti coloro con i quali ho avuto l’onore di collaborare (Istituzioni e Società Civile) e i miei generosi compagni di viaggio del FAI di Agrigento (Delegati, volontari, giovani FAI e staff della Kolymbethra).
Colgo, altresì, l’occasione per scusarmi degli errori commessi durante questa straordinaria esperienza al servizio del mio territorio e dell’intera Sicilia, negli anni della Presidenza Regionale .
Tornando al nostro modello di volontariato/lavoro fin dal 2010 (primo anno da capo delegazione) il modello che ci ha guidati è stata la collaborazione tra Istituzioni e Società Civile. Perché nessuno si salva da solo e nessuno salva da solo questo nostro straordinario patrimonio artistico, paesaggistico e ambientale.
Proprio per questo motivo il nostro modus operandi ha messo al centro il dialogo, l’incontro, l’ascolto e la crescita attraverso il confronto.
Abbiamo cercato l’unità nella complessità.
Solo per fare un esempio concreto mi piace ricordare il primo importante risultato nel 2010 con l’accensione dei riflettori e negli anni dal 2011 al 2013 con l’apertura ad un pubblico entusiasta. Mi riferisco al Monastero ed ex Carcere di San Vito che abbiamo riaperto dopo ben 14 anni .
Grazie alla Prefettura abbiamo preso accordi con l’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’ex Carcere. Grazie all’aiuto del Comune di Agrigento (che con i suoi dipendenti ha affrontato le grandi pulizie del sito), della Soprintendenza (che ha studiato i luoghi ed sposto i pannelli con la storia del sito), dell’Università di Agrigento (che ha pubblicato le bozze di possibili usi futuri del bene), delle Forze dell’ordine (che hanno coordinato tutte le attività in sicurezza), della Diocesi di Agrigento ( custode della memoria del Monastero prima che diventasse Carcere), delle scuole della provincia di Agrigento (che hanno formato gli apprendisti ciceroni e fatto partecipare gli studenti) e di tutti gli altri che hanno a vario titolo collaborato e che ringrazio, le aperture dell’ex Carcere per le giornate FAI di primavera sono state una festa per tutti e hanno aperto la strada per nuove iniziative come quella attuale di FARM in occasione di Agrigento Capitale 2025.
L’augurio è che qualche Istituzione Agrigentina (a partire dall’Università) voglia utilizzate in via definitiva questa importante struttura al centro di Agrigento trasformandola da luogo di sofferenza a sito di bellezza e memoria aperto a tutti.
Questa stretta collaborazione tra Istituzioni e Società Civile è proseguita fino ad oggi come dimostrano questa conferenza stampa e le prossime aperture in giornate FAI.
Passo velocemente agli altri importanti risultati ottenuti grazie a questa collaborazione e cioè il progetto “Liberare la bellezza” con la demolizione dei due immobili alla Scala dei Turchi e l’impegno per far diventare Agrigento Capitale Italiana della Cultura, che nasce della nostra proposta FAI del 2015 al Comune. Questo risultato è arrivato dopo 10 anni di impegno e tre candidature. Un risultato che ha acceso un faro su Agrigento (evidenziando luci e ombre), che ha permesso ad Agrigento di ripartire dalla Cultura e di provare ad uscire dall’isolamento culturale e fisico in cui ci trovavamo.
E ancora i Premi Paesaggio alla Valle dei Templi e alla Scala dei Turchi nel 2017 e i sette anni di lavoro per il Museo di Città che, gestito dal Comune, realizzerà l’idea del FAI di raccontare i 2600 anni di storia di Agrigento ai visitatori partendo dal centro storico e non dalla Valle dei Templi.
Sono questi solo alcuni esempi del grande impegno del FAI sul territorio che è iniziato con la Kolymbethra (il prossimo novembre verranno inaugurate le Case Montana) e che nel tempo ha valorizzato molti “Luoghi del Cuore” finanziando gli interventi alla Scala dei Turchi di Realmonte e alla chiesa del SS Crocifisso (con il Cristo nero) a Siculiana.
Adesso speriamo che anche l’Eremo di Santa Rosalia a Santo Stefano Quisquina (quinto in Italia nell’ultimo censimento FAI) e il sito di Torre di Gaffe a Licata possano vedere finanziati i loro progetti appena consegnati…
Un impegno sul territorio quello del FAI che a messo al centro sempre le nuove generazioni con gli apprendisti ciceroni e la partecipazione di tutti gli studenti della provincia, nel tempo. Giovani ai quali il FAI ( Fondo per l’Ambiente) dedica il suo impegno ( sempre crescente) sul tema dell’Ambiente per provare a contrastare, anche a partire dai nostri singoli comportamenti, la grave crisi climatica che minaccia la stessa sopravvivenza dell’uomo sulla terra.
Auspico che questa grande collaborazione tra Istituzioni e Società Civile possa proseguire.
Concludo sul tema della Speranza in un giorno importante per il medio oriente (e non solo) come quello odierno. Proprio la speranza era il tema del Festival di Internazionale a Ferrara a cui ho appena partecipato. La presenza di 80 mila persone (per la maggior parte giovani) in un solo fine settimana è di buon auspicio in ordine alla presa di consapevolezza sui temi della Pace, del non perdere l’Umanità, della Solidarietà.
Con questo messaggio di speranza per il superamento di tutte le guerre, auguro la migliore riuscita delle giornate FAI di Autunno 2025.
Lentezza, Bellezza, Memoria e Partecipazione possano lenire le nostre intime sofferenze nel vedere un mondo in difficoltà e spingerci all’azione per un mondo migliore.
Grazie a tutti
Giuseppe Taibi ( Capo Delegazione FAI Agrigento)

