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Grazie, Grazie, Grazie per l’opportunità che è stata data alla città.
Candidare Agrigento a Capitale della Cultura è stata un felice intuizione. Grazie al sindaco Firetto per il coraggio e la determinazione. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato, dal Distretto Turistico alle tante Istituzioni e Associazioni.
Non si poteva fare di più.
Non serve recriminare sulle motivazioni per le quali Parma è stata preferita ad Agrigento (territoriali, politiche, ecc.). Semplicemente Parma aveva un progetto migliore. Parma era più pronta di Agrigento. Il suo era progetto sostenuto da tante imprese, dal mondo della cultura ( in primis dall’Università) e dalla politica del territorio. Parma ha 200 mila abitanti e un tessuto economico e culturale di grande rilievo. Nel 2017 anche loro avevano presentato la candidatura per celebrare i propri 2200 anni di storia, ma a Parma è stata preferita Pistoia…
Quel che per noi conta è che è cresciuta la reputazione di Agrigento. Il sondaggio del Touring club sulle dieci città pre-selezionate per la Capitale Italiana della Cultura 2020 ha ricevuto in poco tempo 35 mila voti e 12 mila di questi voti erano per Agrigento, una percentuale altissima: ben il 37,40 %.
Grande è stata anche l’attenzione dei media su Agrigento Capitale.
La prossima Capitale Europea della Cultura per l’Italia sarà nel 2033 e quindi abbiamo ancora tante occasioni per competere e vincere. Infatti la Capitale Europea della cultura per l’Italia sarà scelta solo tra le città vincitrici del titolo di Capitale Italiana della Cultura .
C’è ancora molto da fare. E’ vero! Ma Agrigento in questa competizione ha mostrato un entusiasmo, una voglia di riscatto, una passione e un “lanciare il cuore oltre l’ostacolo” che non si è riscontrato nelle altre candidate.
Essere rientrati tra le prime dieci città è stato un importante punto di partenza e le celebrazioni per i 2600 anni della nostra storia saranno il punto intermedio. Il punto di arrivo resta vincere il titolo di Capitale Italiana, e magari poi Europea, della Cultura.
Agrigento ha voglia di collaborare, una voglia che è anche una necessità perché da soli non si va da nessuna parte. Ha la voglia di competere lealmente senza cercare scorciatoie.
La collaborazione tra Istituzioni e Associazioni era già stata sperimentata in occasione della prima candidatura di Agrigento a Capitale Italiana nel 2015, poi è proseguita con le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Pirandello e i Premi Paesaggio e deve continuare per celebrare tutti insieme i nostri 2600 anni di storia.
Agrigento sembra una città in lotta tra il vecchio e il nuovo. L’importante adesso è fare, anche se si fanno errori. E’ in atto una piccola rivoluzione. Agrigento non vive più di pubblico ma sempre più di privato.
Agrigento ha ultimamente ottenuto risultati eccezionali come la crescita dei visitatori del Parco di 100 mila presenze in più l’anno da 5 anni a questa parte, grazie anche ai nuovi servizi aggiuntivi.
Si aggiunga la recente scoperta del Teatro Ellenistico all’interno di un’Agorà di 50 mila mq ( quindi di ampiezza pari a quella di Atene) e il nuovo ingresso nella Valle attraverso il Cardo I .
Non sempre ricordato il Premio Paesaggio alla Valle dei Templi (premio biennale, quindi valido per il 2017 e il 2018) frutto della collaborazione tra il Parco, il FAI, l’Università di Palermo, il Treno Storico e i produttori di Olio e Vino nella Valle. E questo premio ha portato Agrigento ad essere la candidata per l’Italia al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa.
Sempre in occasione del Premio Nazionale del Paesaggio del 2017 al progetto “liberare la bellezza: un processo virtuoso per il Paesaggio della Scala dei Turchi” è stata assegnata la speciale menzione “Legalità e Paesaggio, lotta all’abusivismo attraverso la valorizzazione delle qualità territoriali”. Sempre la Scala dei Turchi è stata citata agli Stati Generali del Paesaggio tra i casi virtuosi ( unico paesaggio siciliano) .
Grazie al Google Camp Agrigento viene definita la “nuova Davos” o “Davos estiva” mentre il centro storico con la straordinaria Cattedrale attira sempre più visitatori.
La strada degli Scrittori ( AG- CL) ci sta collegando sempre meglio al sesto aeroporto d’Italia ( quello di Catania che conta 10 milioni di passeggeri l’anno).
Sono tutti fatti non parole e ho citato solo una parte di ciò che sta accadendo e che sta accadendo adesso.
Anche il FAI sostiene che “ad Agrigento sta accadendo qualcosa” e “investe” sulla Kolymbethra, sulla Scala dei Turchi e sul Giardino Botanico, solo per citare alcuni siti.
Allora bisogna proseguire su questa strada . Cercare ciò che ci unisce e non ciò che ci divide.
Fare squadra, puntare su un policentrismo che renda le Istituzioni e le Associazioni autonome ma collegate.
Anche se i frutti arriveranno in futuro e speriamo quindi che ne possano godere le nuove generazioni.
Grazie ancora a tutti coloro che hanno risvegliato l’orgoglio e la voglia di riscatto degli Agrigentini.
Andiamo coraggiosamente avanti !
Giuseppe Taibi
Agrigento, Collegio dei Filippini – 19 Febbraio 2018

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