26/10/2025 ore 15,30 – Sala Multimediale Fondazione FS Stazione di Porto Empedocle centrale
Gentili Autorità, Cari Amici
La mia sarà solo una testimonianza e partirei dal video con il quale abbiamo partecipato al Premio del Paesaggio nel 2017 con il progetto “Liberare la Bellezza” a cui hanno collaborato il Comune di Realmonte, Il FAI e l’Università di Agrigento.
Il video dura solo due minuti e Vi invito a seguirlo con gentile attenzione specie nei suoi passaggi dal bianco/nero al colore e negli alti e bassi dei toni della colonna sonora .
-Dopo questo video introduttivo permettetemi di fare un passo indietro per condividere con Voi una definizione datata, ma per me ancora attuale, di Paesaggio offertaci da Renato Bazzoni, l’architetto che ha “costruito” il FAI (che quest’anno compie 50 anni): “il paesaggio è l’opera ambientale, agricola e costruttiva più complessa che l’uomo abbia intrapreso intervenendo su terra, acqua, vegetali e animali: è il volto umano della natura. Il Paesaggio è un’opera collettiva, spontanea e anonima.”
Dopo questa definizione mi spingo invece avanti fino ai giorni nostri citando Ilaria Borletti Buitoni in occasione del premio “Mimosa d’Oro” ricevuto ad Agrigento nel settembre 2025: “Il Paesaggio è il contesto in cui vivono le comunità ed è dovere della buona politica non solo salvaguardarlo ma anche accompagnarne le trasformazioni, poiché il paesaggio vive e muta con la vita delle comunità. In questo modo si fa un servizio alla collettività.”
E sempre nella stessa occasione Ilaria Borletti Buitoni ci ha ricordato che il FAI, di cui mi onoro di far parte essendone stato anche Presidente Regionale, “è una comunità di persone che credono non solo che la cultura migliori, aiuti a essere più consapevoli, aiuti a far crescere una comunità ma credono anche che lavorare sul contesto paesaggistico, in cui tutti noi viviamo, preservandolo, sia un modo per aiutare tutti perché il Paesaggio è di tutti, non è di nessuno. Noi abbiamo tutti il diritto di guardare paesaggi come la Valle dei Templi o la Scala dei Turchi, e di sapere che c’è chi li custodisce. Questo è quello che fa il FAI oltre naturalmente a recuperare beni che sono in stato di abbandono e a restituirli alla comunità come è avvenuto con la Kolymbethra che è veramente un miracolo e un esempio”.
-Mi piace ricordare che il FAI è Advisor del Premio Nazionale del Paesaggio e di conseguenza promuove la partecipazione al Premio invitando Enti Pubblici, organizzazioni del terzo settore e realtà locali a candidare i propri progetti a questa nuova edizione.
Tornando alla Kolymbethra segnalo che il bel giardino gestito dal FAI ha avuto un ruolo importante (insieme al Treno Storico, l’Università di Agraria di Palermo e altri) nella collaborazione tra Istituzioni e Società Civile che ha portato il progetto Agri-Gentium a vincere il Premio Paesaggio 2017 e, di conseguenza, a rappresentare l’Italia al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa ottenendo, in quella sede, la prestigiosa menzione “sviluppo sostenibile e reintegrazione sociale”. Si parla tanto di sviluppo sostenibile e va ricordato che uno dei luoghi simbolo dello sviluppo sostenibile in Europa è proprio Agrigento.
Per i suddetti motivi Agrigento é entrata a far parte dell’alleanza del premio paesaggio del consiglio d’Europa.
Certamente ricollegabile al Premio del Paesaggio 2017 è il fatto che da qualche settimana il Paesaggio Agrario della Valle dei Templi è stato inserito nel Registro Nazionale dei “Paesaggi rurali di interesse storico” del Ministero dell’Agricoltura. Un riconoscimento di grande valore per la tutela e la valorizzazione di questo territorio unico, custode di un sistema agricolo millenario.
E ancora il Comune di Agrigento nell’atto di indirizzo politico finalizzato alla candidatura a Capitale Italiana della Cultura per il 2025 ha indicato al primo punto dei requisiti che la rendevano degna di aspirare alla vittoria proprio il fatto che nel 2017 Agrigento aveva vinto il Premio Nazionale del Paesaggio. Questo per ribadire quanto sia importante partecipare al Premio del Paesaggio Italiano a partire dal bando che oggi si presenta ad Agrigento con questa importante iniziativa, alla quale mi onoro di collaborare.
-Tornando alla mia testimonianza mi soffermerò sulla valorizzazione del paesaggio e l’affermazione della legalità parlandoVi della Scala dei Turchi di Realmonte (AG).
La Scala dei Turchi è una costa rocciosa (falesia) di marna bianca, oggi molto conosciuta in Italia e all’estero. Tuttavia in passato in pochi la conoscevano, lo so perché io da ragazzo abitavo lì vicino durante il periodo estivo.
Il grande pubblico la ha scoperta scoperta solo negli anni 2000 anche grazie ai gialli di Camilleri. Va ricordato che nei primi anni ’90 è iniziata la costruzione di un Albergo sulla spiaggia proprio accanto alla Scala dei Turchi, l’ecomostro che avete visto nel video. Legambiente è riuscita a bloccarne i lavori, ma è rimasto lo scheletro di cemento armato. Subito dopo la Soprintendenza ha posto un vincolo paesaggistico. L’ecomostro a quel tempo aveva tutte le autorizzazioni di legge e sono stati necessari 20 anni di processi per poterlo demolire. L’impegno concreto del FAI è iniziato nel 2008 con il censimento “I luoghi del Cuore”. Io stesso ho raccolto con la Delegazione le firme per la Scala dei Turchi, che veniva votata come luogo del cuore ma in “negativo”, infatti i cittadini chiedevano la demolizione dell’ecomostro. Subito dopo il FAI si è costituito nei processi insieme a Legambiente e al Comune di Realmonte.
Nel 2013, vinti tutti i processi, il Comune non aveva i soldi per la demolizione, e la Procura della Repubblica era pronta a incriminare il Sindaco per omissione di atti d’ufficio.
Solo grazie al FAI che ha messo a disposizione 20.000 euro, attraverso il partner Banca Intesa, è stato possibile demolire l’immobile e realizzare il ripristino dei luoghi. A quel tempo Presidente Nazionale del FAI era Ilaria Borletti Buitoni, che poi diventerà Sottosegretaria del Ministero dei Beni Culturali con delega al Paesaggio e istituirà, insieme al Ministro, la “Giornata Nazionale del Paesaggio” e la selezione nazionale: “Premio Nazionale del Paesaggio”, oltre a riconvocare (dopo circa 20 anni) gli Stati Generali del Paesaggio e a redigere la “Carta Nazionale del Paesaggio”, il tutto con l’aiuto di validissimi collaboratori tra i quali voglio ricordare e ringraziare la Dott.ssa Magda Alessandro.
Tornando alla Scala dei Turchi nel 2013 il proprietario dell’ecomostro, visto che ormai il FAI aveva messo a disposizione le somme, ha deciso di demolirlo autonomamente per evitare di pagare, successivamente, maggiori oneri.
Il FAI, a questo punto, ha chiesto la restituzione delle somme ma la Delegazione di Agrigento ed il Comune di Realmonte hanno insistito perché le somme restassero sul territorio per permettere la demolizione di un altro ecomostro, questa volta abusivo e degradato (con presenza di rifiuti speciali, eternit e amianto) che si trovava in cima alla Scala dei Turchi.
L’obiettivo di quest’ultima demolizione era quella di realizzare un Belvedere che restasse, come dice il FAI “per sempre e per tutti”.
Ricordo in quel periodo l’impegno congiunto di Comune, FAI, Banca Intesa, Prefettura, forze dell’ordine e altre istituzioni e associazioni ( stituzioni e Società Civile insieme per il Paesaggio) . Un grande lavoro di squadra. Io personalmente quasi ogni giorno, prima di andare in Tribunale, mi recavo sui luoghi per verificare lo stato di avanzamento dei lavori secondo il progetto redatto dagli architetti del FAI.
Nel 2015 è stato demolito l’immobile abusivo e nel 2016 è stato inaugurato il Belvedere sulla Scala, che è stato affidato al Comune di Realmonte. Uno splendido belvedere, a picco sul mare, poi ampliato (grazie alla Regione Siciliana – Assessorato Agricoltura) e successivamente illuminato con energia solare attraverso un bando europeo.
Il Belvedere è, oggi, il luogo ideale per godere del paesaggio della Scala dei Turchi senza calpestarla e, quindi, conservandola per le future generazioni.
Alla fine del 2016 l’amica Valeria Scavone (docente di architettura all’Università di Palermo e al corso del Polo Territoriale di Agrigento) ha proposto a me e al Comune di Realmonte di partecipare al Premio del Paesaggio per raccontare il virtuoso impegno di quegli anni attraverso il progetto “Liberare la bellezza”: gli studenti dell’Università di Agrigento hanno collaborato con entusiasmo predisponendo il dossier e il video che abbiamo proiettato. Al Premio Nazionale del Paesaggio del 2017 questo progetto è stato selezionato tra i primi 5, sui 97 presentati, e ha ottenuto la prestigiosa menzione “Legalità e Paesaggio, lotta all’abusivismo attraverso la valorizzazione delle qualità territoriali”. Resterà per me indimenticabile il momento della premiazione a Roma con il Sindaco di Realmonte Calogero Zicari e il Prefetto di Agrigento Nicola Diomede. Successivamente SE il Prefetto è stato invitato a Roma agli “Stati Generali del Paesaggio” per illustrare il progetto realizzato alla Scala dei Turchi , individuato dagli organizzatori tra i progetti italiani virtuosi in materia di tutela del paesaggio.
La realizzazione del progetto “Liberare la bellezza” è stato un segnale forte in un territorio come quello di Agrigento, noto in precedenza come simbolo di abusivismo. Oggi invece il territorio di Agrigento viene riconosciuto dalla comunità nazionale ed internazionale come luogo di lotta all’abusivismo, luogo di impegno per il rispetto delle regole.
Tutto ciò ha prodotto un cambiamento di mentalità sul territorio: oggi vi è grande attenzione alla valorizzazione e arrivano visitatori da tutto il mondo a conoscere questa “bellezza liberata”. Oggi la Scala dei Turchi ospita più visitatori della Valle dei Templi, che raggiunge il milione di presenze l’anno. Tutto questo ha portato crescita economica sul territorio e i turisti soggiornano almeno 3 giorni ad Agrigento per visitare la Valle dei Templi con la Kolymbethra, il Centro Storico di Agrigento con la Cattedrale e la costa con la Scala dei Turchi.
Oggi il paesaggio della Scala dei Turchi è tra i più postati su Instagram e la spiaggia della Scala dei Turchi è risultata la più popolare d’Italia sui social media anche per il 2024. La Sala dei Turchi non è ancora Patrimonio dell’Umanità Unesco , ma a mio parere lo è di fatto perché adesso tutta la comunità internazionale si interessa della sua protezione e valorizzazione. Quando alcuni vandali la hanno sporcata di rosso tutta la stampa nazionale ed internazionale è intervenuta per condannare l’accaduto. In quell’occasione ho ricevuto addirittura una telefonata dal New York Times che, intervistandomi, ha anche riconosciuto il fattivo impegno del FAI su questo territorio.
Passione, coinvolgimento della Società Civile e delle Istituzioni, lavoro di squadra, cambiamento di mentalità, valorizzazione del paesaggio, affermazione della legalità e sviluppo (anche economico) sostenibile, sono i risultati a mio avviso più rilevanti raggiunti attraverso questo percorso straordinario.
Questa testimonianza spero serva come esempio concreto a coloro i quali vogliono candidarsi oggi in Italia al Premio Nazionale del Paesaggio 2025/2026 nel rispetto dei dettami del bando che scade il prossimo 21 novembre 2025. La proposta di candidatura dovrà riguardare un progetto o un programma per la valorizzazione del paesaggio attraverso operazioni di salvaguardia, gestione o pianificazione. I progetti candidabili devono essere stati realizzati, anche solo in parte, da almeno tre anni, mettendo in atto strategie di sviluppo sostenibile condivise con le popolazioni locali. Guardando per un attimo al solo territorio di Agrigento, tanti sono i siti che potrebbero presentare una candidatura: penso a Punta Bianca di cui si è sempre occupata l’Associazione Mare Amico, penso al Giardino Botanico (con il Teatro dell’Efebo) , luogo del cuore FAI gestito dal Libero Consorzio di Agrigento, penso all’ area di Maddalusa, altro luogo del Cuore FAI su cui sono in corso progetti di valorizzazione curati dal Libero Consorzio di Agrigento, penso al sito di Torre di Gaffe a Licata luogo del cuore FAI, in cui opera un comitato di cittadini molto attivo, penso infine all’Eremo di Santa Rosalia sito montano che unisce Bellezza, Spiritualità e Paesaggio e che sta facendo un percorso simile a quello della Scala dei Turchi. Con circa 36 mila voti è risultato il quinto sito più votato in Italia nell’ultimo censimento de “I luoghi del cuore” e sta partecipando al bando FAI grazie all’entusiastico impegno del Comune di Santo Stefano Quisquina e dell’infaticabile Comitato di cittadini che si impegna per il sito insieme alla Pro Loco. Tanti sono i siti questo pomeriggio rappresentati, che stanno ricevendo tutte le informazioni necessarie per la partecipazione al bando.
Visto che siamo partiti dall’impegno dei cittadini, singoli e associati, che hanno avviato il virtuoso iter per la liberazione della bellezza alla Scala dei Turchi, affido la mia conclusione alle parole di Margaret Mead, nota antropologa americana : “Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi e impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta”.
Grazie e buon Premio Paesaggio a tutti
Giuseppe Taibi ( Capo Delegazione FAI Agrigento)




