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13 Giugno 2025 Sala Zeus- Museo archeologico Agrigento 

Gentili autorità, cari amici

La mia  sarà una semplice testimonianza sul tema più ampio del patrimonio storico artistico e paesaggistico come risorsa per ogni territorio. 

Una testimonianza di come la collaborazione tra Istituzioni e Società civile può incidere sul territorio favorendo ovviamente la conservazione e lo sviluppo sostenibile, oggetto della Vostra Tavola Rotonda La mia testimonianza vuole essere anche un momento di riflessione  sulla “funzione sociale” delle nostre professioni (dal Giudice, al Professore, al Notaio all’Avvocato, al Commercialista  e così via ) e su quanto esse siano importanti per la crescita e il dialogo costruttivo  nel nostro Paese.

Sono un Avvocato e un Volontario, Capo Delegazione provinciale del FAI Agrigento da 15 anni e già Presidente Regionale FAI Sicilia.  

In questi anni con il FAI di Agrigento, quindi come società civile, in stretta collaborazione con le Istituzioni siamo riusciti ad ottenere  importanti traguardi. Alcuni esempi: 

  1. La   Scala dei Turchi : Grazie alla raccolta voti nel censimento “Luoghi del Cuore” del 2008, alla costituzione del FAI nei processi  insieme a Legambiente e Comune di Realmonte e al successivo finanziamento di 20 mila euro del Partner Banca Intesa, la delegazione FAI ha contribuito alla demolizione di due immobili  e alla realizzazione del Belvedere sulla Scala dei Turchi.  Il tutto a conclusione di un progetto, chiamato “Liberare la Bellezza” che ha portato prima  alla demolizione dell’ecomostro (ex Hotel)  sulla spiaggia di fronte alla Scala e poi alla demolizione dell’immobile  abusivo in cima alla Scala.  Il Progetto “Liberare la bellezza”,con la collaborazione anche della nostra Università di architettura, ha ottenuto la prestigiosa menzione “Paesaggio e legalità, lotta all’abusivismo” nell’ambito del  premio Nazionale del Paesaggio del 2017, e ha fatto meglio conoscere nel mondo la Scala dei Turchi, ma soprattutto ha stimolato quel necessario cambio di mentalità della comunità sull’importanza della tutela del patrimonio storico-artistico e paesaggistico  che ha portato anche crescita economica attirando milioni di visitatori. Un territorio, come quello Agrigentino, noto per l’abusivismo, è diventato simbolo nazionale, e anche internazionale, di lotta all’abusivismo. La Scala dei Turchi è oggi candidata a diventare Patrimonio dell’Umanità ed è stato uno dei punti di forza della candidatura vincente di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura. 
  2. Il progetto Agri Gentium.  Nel 2017, con il progetto “Agri Gentium: landscape regeneration” nella Valle dei Templi, Agrigento ha vinto il Premio Nazionale del Paesaggio grazie alla collaborazione tra Parco della Valle dei Templi, FAI con la Kolymbethra, Università di Palermo, Treno Storico e altri.  Vincendo il premio del Paesaggio Agrigento ha poi  rappresentato l’Italia al premio Paesaggio del Consiglio d’Europa, ottenendo la prestigiosa menzione “sviluppo sostenibile e reintegrazione sociale”. Oggi nel Museo archeologico che dipende dal Parco parliamo di sviluppo sostenibile ed è bene ricordare  che proprio la Valle dei Templi è stata, ed è, uno dei simboli di sviluppo sostenibile in Europa! Proprio il premio Nazionale del Paesaggio 2017 è stato il primo punto dell’atto di indirizzo politico del Comune di Agrigento  per giustificare la Candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura per il 2025.   
  3. La capitale della Cultura. Il processo virtuoso realizzato grazie  alla sinergia tra Istituzioni e Società Civile  ha innescato una vera e propria metamorfosi nel territorio. Proprio grazie a questa proficua collaborazione tra Istituzioni e Società Civile,  dopo quasi 10 anni di lavoro sul territorio e tre candidature, è arrivata la designazione di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura per il 2025”. Il FAI in questi anni ha fatto la propria parte, a cominciare dalla prima proposta di candidatura di Agrigento a Capitale nel 2015, e continuerà a farla. Tutti noi dobbiamo essere onorati, ma anche meritarci di essere Capitale Italiana della cultura  2025. Un’opportunità unica e irripetibile per cambiare la nostra mentalità, combattere la rassegnazione , migliorare la qualità della vita e fare uscire il nostro territorio dall’isolamento ( fisico e culturale). 
  4. Le Giornate FAI : Le Giornate FAI ad Agrigento sono da  sempre l’emblema della collaborazione tra Istituzioni e Società Civile, Pubblico e Privato. Una collaborazione che coinvolge anche le Scuole e le nuove generazioni. Mi piace ricordare che in passato abbiamo riaperto per tre anni consecutivamente il carcere di San Vito, precedentemente chiuso da 17 anni. Ex Carcere  che oggi verrà riaperto grazie a Farm e alla Fondazione Agrigento Capitale. Il FAI ha inoltre contribuito anche alla valorizzazione dell’elegante Giardino Botanico con il suo Teatro dell’Efebo, splendido polmone verde tra la Città e la Valle,  che nel tempo  è stato primo “luogo del cuore” FAI in provincia di Agrigento. 
  5. Sempre in tema di Luoghi del Cuore. A Siculiana sono state raccolte nel 2022 oltre 13 mila firme per il Santuario del SS Crocifisso. Il superamento della soglia minima di 2500 voti e la successiva partecipazione al bando FAI ha permesso il restauro dell’altare maggiore e del coro ligneo del Santuario del Cristo Nero, recentemente inaugurato. E’ poi di ieri un risultato storico per Agrigento: l’Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina ha raccolto quasi 36 mila voti e risulta il quinto luogo del cuore in Italia e il primo in Sicilia nel censimento 2024/25 che celebra i 20 anni di impegno FAI con i luoghi del Cuore e di collaborazione con Banca intesa che quest’anno ha messo disposizione ben 700 mila euro per i restauri dei luoghi del cuore.
  6. Vorrei parlarvi della Kolymbethra ma di questo meraviglioso giardino, affidato adesso al FAI anche per i prossimi 25 anni,  conoscete forse più di me e mi auguro che oggi stesso o quanto prima possiate visitarlo. Come delegazione FAI abbiamo anche collaborato fin dall’inizio con il “Treno Storico” della Fondazione FS che, negli ultimi anni, ha investito molto sulla tratta Agrigento-Porto Empedocle con fermata al Tempio di Vulcano e quindi ingresso nella Valle attraverso la Kolymbethra. Il FAI intanto sta investendo sulle Casette Montana, sopra la Kolymbethra, e il loro recupero sarà  completato proprio in questo  2025: un regalo ad  Agrigento Capitale

7) Il Museo di Città: si tratta di uno spazio museale, presso il Collegio dei Filippini di Agrigento, che racconterà  i nostri 2600 anni di storia attraverso l’immersione dei visitatori in una realtà virtuale. Il Museo di città, nato da un’idea del FAI e oggi finanziato grazie sempre ad un progetto del FAI, è stato indicato nell’audizione al Ministero  per ottenere  la designazione a capitale  per il 2025, come  il progetto più significativo al fine di  lasciare sul  territorio una realizzazione fruibile  anche negli anni successivi. L’inaugurazione è prevista per fine giugno alla presenza anche del Presidente Nazionale FAI . Il museo di città porterà il turista  a iniziare la visita di Agrigento dal Centro Storico anziché dalla Valle, un vero e proprio cambio di paradigma per il nostro territorio”.

Come Fondazione attenta ovviamente in primo luogo all’Ambiente, il FAI considera la lotta alla crisi climatica la madre di tutte le battaglie. Ma il FAI è anche una Fondazione attenta ai diritti umani. Mi piace ricordare Il “Progetto Genesi: Arte e Diritti Umani” con il quale  il FAI ha portato ad Agrigento la grande Arte Contemporanea che, con il suo linguaggio universale, affronta temi come le  migrazioni e le diseguaglianze in un territorio come il nostro che comprende anche Lampedusa, “Porta d’Europa”.Il tema dei Diritti Umani resta ancora uno dei temi fondamentali  di  Agrigento Capitale. 

Spero che questi piccoli esempi siano stai utili a condividere quanto sia importante il contributo di tutti noi, noi  qui presenti come  società civile, intendendo per società civile  “tutte le forme di azione sociale, messe in atto da persone o gruppi, che non sono né collegate né gestite da autorità statali”. Con la speranza che questo nostro impegno comune possa contribuire davvero al cambiamento .

Voglio Concludere a proposito di cambiamento con le parole   della nota antropologa americana Margaret Mead. Margaret Mead è l’antropologa  che ci ha spiegato che il primo segno di civiltà in una cultura antica è stato  un femore rotto e poi guarito e quindi che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia. Ma tornando al cambiamento, dicevo,  la Mead ci offre queste parole con cui voglio concludere la mia testimonianza affidandole con umiltà ad un uditorio sensibile ed elevato come il Vostro:  “Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi e impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta”.

Benvenuti  ad Agrigento Capitale e Buon lavoro a tutti 

Giuseppe Taibi ( Capo delegazione FAI Agrigento)

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