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Gentili Autorità, Cari Amici,

desidero ringraziare gli organizzatori per aver voluto invitare anche il FAI di Agrigento a questo interessante convegno.

La mia, come concordato, non sarà una relazione ma solo un testimonianza del lavoro del FAI  in questi anni ad Agrigento.

Una bella opportunità per il FAI, quindi, di condividere con Voi le ragioni di un impegno.

Desidero intanto presentare il FAI che  quest’anno festeggia i primi 40 anni di attività a livello nazionale ( in Sicilia festeggeremo i primi 20 anni di attività nel 2017).

Il FAI – Fondo Ambiente Italiano è una Fondazione nazionale senza scopo di lucro .

Il FAI si è ispirato fin dalla sua nascita, nel 1975,  al National Trust inglese.

La differenza con il National Trust è legata al fatto  che loro hanno 3 milioni di iscritti e noi siamo poco più 100 mila. Ma stiamo crescendo e colgo l’occasione  per invitarVi ad iscrivervi al FAI o a donare al FAI il 5 per mille.

Perché ? Di cosa si occupa il FAI ?

Il FAI con il contributo di tutti:

– cura in Italia luoghi speciali per le generazioni presenti e future.

– promuove l’educazione, l’amore, la conoscenza e il godimento per l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione.

– vigila sulla tutela dei beni paesaggistici e culturali, nello spirito dell’articolo 9 della Costituzione che così recita:

“La Repubblica …tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione.”

– Uno dei beni FAI più apprezzati d’Italia si trova proprio in questo territorio. Infatti tra il tempio di Castore e Polluce e quello di Vulcano, nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento, si estende una vasta area verde nota come il “Giardino della Kolymbethra”.

Dopo un lungo abbandono, nel corso del quale il Giardino era diventato una selva di rovi, nel 1999 la Regione Sicilia ha affidato l’area al FAI, per un periodo di venticinque anni.

Nel novembre 2001, dopo aver ultimato i restauri paesaggistici e aver ripristinato le antiche colture, il Fondo Ambiente Italiano ha riaperto lo storico Giardino al pubblico inserendolo nel circuito di visita della Valle dei Templi: “una piccola valle che, per la sua sorprendente fertilità, somiglia alla valle dell’Eden o a un angolo della terra promessa” (Abate di Saint Non, 1778).

Il FAI ha investito inizialmente 500 mila euro per il restauro e altri 500 mila circa per la gestione del Giardino in questi primi 15 anni.

Oggi la Kolymbethra è perfettamente integrata nella valle dei templi, i numerosi turisti acquistano spesso il biglietto unico “Valle e Kolymbethra” e il Giardino si avvia verso l’autonomia finanziaria.

Il rapporto tra pubblico e privato in questo caso sta ben funzionando e ringrazio i direttori del  Parco e della Kolymbethra ( e i loro rispettivi collaboratori) per l’impegno profuso a vantaggio di tutta la  comunità .

La collaborazione tra Parco e Kolymbethra  ha spinto  anche il FAI a donare  qualche anno fa 1000 mandorli alla Valle . Mandorli che a febbraio accarezzano  i Templi  con  bianchi fiori profumati. Un’iniziativa certamente da ripetere.

-La  collaborazione   tra Istituzioni e Associazioni può diventare  un   modello di sviluppo ( anche economico ) per questo territorio e lo è già nel campo della valorizzazione e fruizione del patrimonio storico-artistico e paesaggistico.

Il Patrimonio storico-artistico e paesaggistico è, infatti, la vera grande risorsa di questo territorio e la vocazione al turismo culturale e di qualità va accompagnata con la  formazione, che parte dalla scuola e si completa con l’Università.

-Sempre il proficuo rapporto tra Associazioni e Istituzioni ha permesso di trasformare un sogno, che sembrava irrealizzabile, in realtà.

Mi riferisco al Treno storico Agrigento-Porto Empedocle che proprio oggi inizia un servizio turistico continuativo  che accompagnerà i visitatori ogni sabato  fino a settembre.

Come modello di azione non posso dimenticare la proficua riunione semi-informale tenutasi lo scorso anno alla stazione ferroviaria di Agrigento.

Erano presenti le Ferrovie, la Fondazione FS, l’Associazione ferrovie  Kaos, il direttore del Parco, il FAI (delegazione e kolymbethra oltre a  due rappresentanti della sede FAI di Milano), il Comune  di  Agrigento e  il Comune di Porto Empedocle.

In modo molto semplice e operativo si è deciso di dividerci i compiti per riattivare definitivamente il “Treno Storico”. La Fondazione Fs, che aveva già inserito Agrigento tra i quattro  itinerari storici italiani, si è impegnata a restaurare le carrozze e a rendere fruibile questa tratta dismessa arrivando anche a riattivare il percorso che dalla stazione di Porto Empedocle prosegue  fino al Porto. Lì il Comune di Porto Empedocle, che già si era speso tanto per  far arrivare le grandi navi turistiche, si è impegnato a realizzare la Piazza del Casellante, cara allo scrittore Camilleri.

Il Parco si è impegnato a completare alcuni lavori già finanziati attorno al tempio di Vulcano e la Kolymbethra  ha predisposto l’accoglienza dei visitatori nella valle attraverso il FAI.

L’associazione ferrovie Kaos, che merita un plauso  per il grande lavoro di coordinamento,  ha affittato i treni  e chiuso gli accordi, anche economici.

Lo Stato e la Regione sono intervenuti. La  Soprintendenza ha apposto il vincolo di interesse storico-antropologico al parco ferroviario della stazione di Porto Empedocle.

Insomma un grande lavoro di squadra.

E oggi il Treno Storico e una realtà con grandi vantaggi per tutta la comunità.

Presto il treno sarà attivo anche  in occasione degli arrivi delle grandi navi.

-Altro successo del modello di  sviluppo integrato tra Istituzioni e Associazioni si è realizzato alla Scala dei Turchi.

Ricorderete che Legambiente e FAI si erano costituiti nei processi relativi all’ecomostro sulla spiaggia .

Grazie  anche al loro intervento, i procedimenti si sono conclusi positivamente e, con l’intervento della Magistratura e del Comune di Realmonte, l’ecomostro è stato abbattuto.

Il FAI  aveva messo a disposizione 20.000 euro per l’abbattimento e il ripristino dell’area. Questo intervento  invece è stato realizzato dall’ex proprietario.

Pertanto la nostra delegazione FAI di Agrigento ha insistito affinché questa somma venisse utilizzata per l’abbattimento di un altro immobile (abusivo), che si trova in cima alla Scala dei Turchi, e la creazione di un belvedere.

L’intervento rientra tra quelli legati ai Luoghi del Cuore, un censimento biennale ideato  dal FAI, che  ha portato  la Scala dei Turchi ad essere  uno dei paesaggi del cuore più amati dagli italiani negli ultimi 10 anni .

L’obiettivo è stato raggiunto e, a seguito di una convenzione FAI-Comune di Realmonte e l’intervento di Banca Intesa, l’immobile che deturpa il paesaggio sarà presto abbattuto.

In questo modo la Scala dei Turchi si presenta sempre più pronta a diventare Patrimonio dell’Umanità.

Ove mai ciò avvenisse sarebbe per Agrigento una grande opportunità  di crescita culturale ed economica.

Già oggi, grazie alla collaborazione di  tutti, la Scala dei Turchi risulta essere il sito più visitato in provincia di Agrigento dopo  la Valle dei Templi. 

-Quest’anno invece  è stata la cattedrale di Agrigento a vincere la palma di  luogo del cuore  più votato in provincia e il FAI è onorato di collaborare con il Cardinale Montenegro e la Curia nell’ opera di rigenerazione  del centro storico.

-Il FAI fa parte anche del comitato fondatore della “Strada degli Scrittori”: una  bella  iniziativa che valorizza i luoghi legati a Pirandello, Sciascia e Camilleri e non solo. La Strada degli Scrittori da ultimo ha organizzato il “treno delle zolfare”, una delle iniziative più partecipate alla scoperta di altri tesori nascosti dell’agrigentino.

-Il FAI si onora di collaborare  anche con il Consorzio universitario di Agrigento  ed stato chiamato a stipulare una convenzione per il Master di II livello in “esperto nella gestione e valorizzazione del turismo”, del patrimonio culturale e paesaggistico, che dovrebbe a breve realizzarsi e che vede la collaborazione delle facoltà di Architettura, Giurisprudenza e Beni Culturali. Uno degli stage esterni dovrebbe svolgersi presso la Kolymbethra.

Ma all’università il FAI guarda anche quando pensa al recupero del Monastero ed ex carcere di San Vito. Un sito storico di 2500 mq centralissimo che il FAI ha riaperto  alla cittadinanza dopo 17 anni  per le giornate di primavera e per tre anni consecutivi. Adesso è importante che tutti insieme ci si impegni  per il passaggio del bene dal demanio nazionale a quello regionale al fine di  realizzare una fruizione pubblico-privata che l’Università potrebbe guidare. La facoltà di Architettura ha esposto dentro San Vito, durante le giornate di primavera, diversi progetti di recupero del bene.

-Dall’Università alla Scuola. Per le giornate di Primavera il FAI apre ad Agrigento e provincia numerosi beni di interesse storico artistico, affidando  le descrizioni ai  giovani ciceroni. Ormai ad Agrigento collaborano con il FAI le Istituzioni e oltre 18 scuole.

Anche questa è valorizzazione  del patrimonio storico artistico. Un giorno i giovani, avendo studiato e apprezzato questo patrimonio, sapranno favorire la crescita culturale e turistica della città.

-Il FAI è , in conclusione,  impegnato da anni con  le Istituzioni  e le associazioni a fare sistema per lo sviluppo del territorio.

L’elemento unificante degli sforzi di tutti  potrebbe  essere la candidatura di  Agrigento a capitale della cultura 2016 o 2017 ( candidatura presentata dal Comune di Agrigento attraverso la  Commissaria Giammanco).   

L’obiettivo di questo primo bando del Ministero dei Beni Culturali  sul tema è proprio  quello di stimolare una cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica sul territorio. I due territori scelti per il 2016 e 2017 riceveranno un milione di euro ciascuno per le iniziative.

Entro il 30/6 il ministero sceglierà i 10  territori su 24 che  potranno presentare il dossier definitivo.

Lancio un appello ai prestigiosi relatori e a tutti i presenti affinché sostengano in questi ultimi giorni la candidatura di Agrigento per far sentire, a chi sta scegliendo, che il territorio è pronto a cogliere questa grande sfida.

Agrigento sta vivendo un momento di rilancio della propria vocazione al turismo culturale e di qualità e questo importante convegno ne è la conferma.

Si respira un’aria nuova, c’è una nuova mentalità, un mondo che nasce.

Pensando al mondo che nasce mi viene in mente Adriano Olivetti che ci invita ad alzare lo sguardo oltre il territorio:

“Noi crediamo nel potere illimitato delle forze spirituali: Amore, Verità, Giustizia, Bellezza. Gli uomini, le ideologie, gli stati che dimenticheranno una sola di queste forze creatrici non potranno indicare a nessuno il cammino della civiltà. ”

Buon Lavoro a tutti

Giuseppe Taibi ( Capo Delegazione FAI di Agrigento)

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