In FAI

Non nascondo l’emozione per una giornata di studi che vede insieme la Fondazione che porta il nome di mio nonno, Angelo Curella (che amava definire il suo impegno quotidiano “lavoro e poesia”), e il Consorzio Universitario di Agrigento fortemente voluto dal Prof. Ignazio Melisenda che è stato anche capo-delegazione FAI di Agrigento per 10 anni, oltre che Vicepresidente Regionale fino alla sua recente scomparsa.
Un’emozione che vorrei condividere con Voi, accendendo anche una speranza per il futuro del nostro territorio.
-Il Presidente della Repubblica, intervenendo qualche giorno fa a Mantova sul futuro delle città d’arte, ha dichiarato: “Cultura e arte sono volani di crescita. Di una crescita equilibrata: la sola che garantisce coesione, senso di appartenenza alla società, fiducia e rispetto per l’ambiente e per gli altri».
Il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, recentemente intervenuto alla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, ci ricorda che nel sistema dei beni culturali è essenziale la cooperazione fra i diversi soggetti coinvolti: siano essi pubblici, privati, nonché impresa e no-profit. La cooperazione è l’espressione, nel sistema dei beni culturali, dei principi costituzionali di pluralismo sociale (artt. 2 e 18 Cost.) e istituzionale (artt. 5 e 114); delle garanzie di libertà di manifestazione del pensiero (art. 21), di cultura e di ricerca (art. 33), di iniziativa economica (art. 41).
-Il Fai -Fondo Ambiente Italiano- è una fondazione privata senza scopo di lucro che nasce nel 1975 con l’obiettivo di emulare il national Trust inglese e dare concretezza all’articolo 9 della costituzione : “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” Una concretezza che si realizza anche attraverso l’art. 118 della Costituzione che richiama: «l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà».
-Da alcuni anni il Fai ad agrigento si impegna per realizzare una proficua collaborazione tra Associazioni e Istituzioni nel campo dei beni culturali e del paesaggio, il nostro vero grande patrimonio, anche dal punto di vista economico.
Sarete Voi a valutare se questa collaborazione funziona, io lascerò parlare solo i frutti e l’entusiasmo con il quale stiamo operando.Tra il tempio di Castore e Polluce e quello di Vulcano, nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento, si estende una vasta area verde nota come il “Giardino della Kolymbethra”.
Dopo un lungo abbandono, nel corso del quale il Giardino era diventato una selva di rovi, nel 1999 la Regione Sicilia ha affidato l’area al FAI, per un periodo di venticinque anni.
Potrei parlare a lungo della Kolymbethra ma mi limito a dire, con la rivista “Tracce” Cahiers d’art, che anche questo giardino riassume in sé i tre piaceri fondamentali della filosofia di Epicuro: il nutrimento, l’eros e la contemplazione del bello.
Negli anni il Fai ha investito circa un milione e 300 mila euro di fondi privati per il recupero e la gestione del giardino .
Nell’ultimo periodo il numero dei visitatori è cresciuto enormemente e si è passati dai 20 mila del 2013 ai quasi 80 mila del 2016. Nel frattempo sono cresciuti i collaboratori e quest’anno la Kolymbethra conta di raggiungere il pareggio del bilancio di gestione e così poter sviluppare nuovi progetti a partire dal recupero dell’ipogeo che dalla Kolymbethra permette di raggiungere Porta V. Un progetto in collaborazione con il Parco che presto sarà inaugurato.
L’utile collaborazione tra pubblico e privato (Parco e FAI) ha portato ad un biglietto, nella sostanza, unico e i visitatori della Kolymbetrhra crescono di pari passo con quelli del parco, che quest’anno raggiungeranno il numero record di 700 mila presenze.
-Un altro esempio di collaborazione tra associazioni e istituzioni si è verificato con la “strada degli scrittori”, un’ iniziativa che intendeva unire i Comuni di Racalmuto (Leonardo Sciascia), Agrigento (Luigi Pirandello) e Porto Empedocle (Andrea Camilleri) con l’obiettivo di attrarre un turismo culturale legato ai luoghi degli scrittori.Oggi tutta la SS 640 (infrastruttura fondamentale per collegare agrigento agli aeroporti di catania e palermo) è stata denominata “strada degli scrittori” dall’Anas e nuovi scrittori si sono aggiunti. La delegazione FAI è socia promotrice della “strada degli scrittori” e per l’inaugurazione a Racalmuto (presso la fondazione Sciascia) è stato invitato il Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray che ha prima visitato il Parco e la Kolymbethra. Il Giardino lo ha colpito molto, tanto da dichiarare ai giornalisti presenti che la Kolymbethra è “ il luogo ideale dove si può, con gli sforzi di tutti, sperimentare quanta forza può avere un turismo consapevole” e ha indicato beni culturali e turismo come leva di sviluppo del nostro Paese.
Il Ministro aveva suggerito anche di investire sulla rete internet per consentire ai visitatori di tutto il mondo un viaggio virtuale al fine di pregustare le bellezze della Valle dei templi e stimolare il viaggio ad Agrigento.
Obiettivo immediatamente realizzato dal Parco attraverso Google che ha effettuato la mappatura anche della Kolymbethra. Oggi grazie a Google Cultural Institute tutto il mondo ha la possibilità di una fruizione virtuale scientificamente controllata del patrimonio archeologico ed ambientale della Valle dei Templi.
Il rapporto tra Agrigento e Google è strategico e da tre anni, grazie al Google Camp tra Sciacca e Agrigento, i giornali stranieri parlano di Agrigento come nuova Davos o Davos Estiva.Gli invitati al Google Camp infatti sono gli stessi del World Economic Forum.
-Tra le iniziative poi di maggior spessore della “strada degli scrittori” va ricordato il grande evento FAI della estate 2015 ai piedi del Tempio di Giunone. Ancora una volta la collaborazione tra pubblico e privato ha funzionato e la Valle dei Templi ha ospitato un’elegante serata con scrittori come Andrea Camilleri (in video) Simonetta Agnello Hornby, Gioacchino Lanza Tomasi, Matteo Collura e tanti altri. Il tutto alla presenza delle massime autorità civili e religiose a partire dal cardinale Montenegro che sta lavorando con la Diocesi per il rilancio del centro storico e della Cattedrale di Agrigento, primo luogo del cuore FAI in provincia di Agrigento nel censimento 2014.
-La nota frase attribuita a Goethe secondo cui “nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la Provvidenza si muove” l’ abbiamo sperimentata con il Treno Storico della Valle dei Templi.
Dopo una riunione presso la stazione di Agrigento con Fondazione Fs, FAI, i Comuni di Agrigento e Porto Empedocle, Parco Archeologico e Ferrovie Kaos, il sogno si è trasformato in realtà.
Ognuno degli intervenuti alla riunione si è impegnato per la propria parte e qualche mese fa è stata inaugurata anche l’ultima tratta del treno storico, dopo 38 anni. La nuova fermata del Porto permette, inoltre, di accogliere i turisti provenienti dalle grandi navi e dal centro di “Vigata”.
Ricordo che il Treno Storico ha un’unica fermata nella valle dei Templi. Fermata che si trova nell’area del Tempio di Vulcano, adiacente alla Kolymbethra, e così i turisti possono entrare nella Valle dei Templi anche attraverso il FAI.
Fondazione FS, con ferrovie Kaos, oggi propone su questo territorio un viaggio suggestivo e unico nel suo genere, 10 km fra arte e storia a bordo di una littorina d’epoca, che attraversa l’intero Parco Archeologico. Questa proposta sarà presentata tra qualche giorno al BTO 2016 di Firenze (l’evento di riferimento in Italia sulle connessioni tra turismo e innovazione) dal Direttore Fondazione Fs Cantamessa e da Peppe Lo Pilato, Property manager della Kolymbethra.
-Altro successo del modello di sviluppo integrato tra Istituzioni e Associazioni si è realizzato alla Scala dei Turchi. Qui un ruolo importate hanno svolto Il Prefetto, tutte le forze dell’ordine, la Soprintendenza, la Procura insieme ovviamente al Comune di Realmonte.
Ricorderete che Legambiente, FAI e Comune di Realmonte si erano costituiti nei processi relativi all’ecomostro sulla spiaggia .
I procedimenti si sono conclusi positivamente e l’ecomostro è stato abbattuto.
Il FAI, con Banca Intesa, aveva messo a disposizione 20 mila euro per il ripristino dell’area. Quest’ultimo intervento invece è stato realizzato dall’ex proprietario.
Pertanto la somma di 20 mila euro è stata utilizzata per l’abbattimento di un altro immobile abusivo, che si trovava in cima alla Scala dei Turchi.
L’intervento è perfettamente riuscito e qualche mese fa è stato inaugurato uno splendido belvedere .
Con questo intervento abbiamo raggiunto, tutti insieme, tre importanti obiettivi:
1) il ripristino della legalità che segue all’abbattimento di un immobile abusivo, peraltro pericoloso anche per l’incolumità delle persone.
2) Il recupero della Bellezza. La bellezza nascosta, che adesso si disvela su tutta la costa bianca.
3) La pubblica fruizione. Migliaia di visitatori potranno sempre godere, liberamente e gratuitamente, di questo spettacolo della natura.Per sempre, per tutti.
Abbiamo, in sintesi, realizzato quell’idea di “cultura ampia” che ci hanno insegnato i nostri antenati Greci: il Bello unito al Buono. Kalòs kai agathòs.
La Scala dei Turchi, è risultato uno dei paesaggi del cuore più amati dagli italiani negli ultimi 10 anni, è stato uno dei simboli della Sicilia nel mondo, è stato candidato dalla regione a patrimonio dell’umanità e sembra essere oggi il sito più visitato di Agrigento, dopo la valle dei templi.
-Fai, Comune di Realmonte e Consorzio universitario di agrigento stanno inoltre collaborando alla candidatura dell’avventura della scala dei turchi alla selezione italiana del premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Mi piace citare i giovani architetti: Augello, Giambrone, Mistretta, Reies, Sciascia e Tirrito coordinati dalla prof.ssa Scavone del DARCH, Dipartimento di Architettura di Palermo.
-Quest’anno poi un vero boom turistico si è registrato ad Agrigento e provincia ed in particolare nella Valle dei Templi (con punte anche di 10 mila persone in un giorno) a a Realmonte con la Scala dei turchi e a Lampedusa.
-Agrigento sta anche provando a guardare lontano e ha già presentato una candidatura a capitale italiana della cultura, candidatura che sarà riproposta per il 2020 per i 2600 anni dalla Fondazione di Agrigento, mentre finalmente scopriamo il Teatro ellenistico e una Agorà di grandezza pari a quella di Atene.
-Proseguono, inoltre, le demolizioni degli immobili abusivi nel parco archeologico e il FAI ha sostenuto il virtuoso percorso del Comune di agrigento con un‘intervista al Sindaco sul notiziario nazionale FAI.
-Il boom turistico crea speranza nei cittadini mentre BeB, case vacanze e ristoratori crescono in maniera esponenziale.
-Inoltre, grazie all’autonomia finanziaria, i proventi del Parco Archeologico vengono reinvestiti sul territorio e il 10 per cento di tali proventi viene destinato adesso al Palacongressi, che si potrà finalmente riaprire magari in occasione dei 150 anni dalla nascita di Pirandello. Evento di dimensione mondiale che sarà festeggiato nel 2017.La deputazione regionale agrigentina ha poi promesso che il prossimo obiettivo comune sarà il Monastero (ed ex carcere) di San Vito su cui la delegazione Fai di Agrigento ha acceso i riflettori, riaprendolo al pubblico dopo 17 anni, e per tre anni consecutivi, durante le Giornate di Primavera. Il carcere è poi è diventato primo “luogo del cuore” in provincia e diversi progetti di recupero sono stati redatti dagli architetti del consorzio universitario di Ag.
-Il fiore all’occhiello della Delegazione FAI di Agrigento è poi il rapporto con le scuole, il fondamentale lavoro sulle nuove generazioni che ci ha sempre raccomandato il Prof. Melisenda. Ormai ad Agrigento collaborano con il FAI per le giornate di Primavera tutte le Istituzioni e un numero sempre crescente di scuole. “Si ama solo ciò che si conosce” dice il FAI e un giorno i giovani, avendo studiato e apprezzato questo patrimonio anche in qualità di giovani ciceroni , sapranno favorire la crescita culturale, turistica ed economica di questo territorio .
-Infine il rapporto tra natura e spiritualità.
Se Google sceglie la valle dei templi è anche perchè probabilmente c’è qualcosa di invisibile, un’ energia che si ritrova anche alla Scala dei turchi e in altri siti dell’agrigentino che fanno di questo territorio un luogo dell’anima.
Penso al giardino della kolymbethra e la mente va a James Hillman( autore del “codice dell’anima”) il quale sostiene che il Giardino è l’anima , in sintesi è il luogo in cui l’anima individuale di ognuno di noi incontra l’anima del mondo.
Un incontro che si è manifestato con forza in occasione dell’arrivo alla Kolymbethra della Peace Run, un’organizzazione mondiale di Pace che ha recentemente eletto la Valle dei Templi “Bocciolo di Pace”, come le Cascate del Niagara o il monte Fuji.
I membri della Peace Run, provenienti da 30 nazioni, arrivati alla Kolymbethra hanno sentito il bisogno di fermarsi e quasi meditare intonando il loro inno a ricordo del fondatore Sri Chinmoy, autore del testo “Il giardino dell’anima”…
Tante cose vorrei aggiungere su questa virtuosa collaborazione tra Associazioni e Istituzioni che sta facendo crescere noi e l’economia di tutto il territorio, ma non voglio abusare oltre della Vostra cortesia e affido le conclusioni a Margaret Mead, antropologa americana:
“Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta”.
Grazie a Tutti.
Giuseppe Taibi ( Capo Delegazione FAI Agrigento)
Agrigento -Consorzio Universitario Agrigento- 23 Novembre 2016

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